Nel pattugliamento delle aree più significative è entrata in campo anche la Guardia di Finanza, la Questura e la Polizia locale. Tutti si sono mobilitati per dare un contributo affinché si faccia luce sull'omicidio di Giovanni Sali . Si moltiplicano i controlli: Ieri mattina a due passi dalla caserma dei carabinieri di via San Giacomo, sono stati fermati quattro nordafricani a bordo di una vettura. Il controllo dei quattro è stato minuzioso e dopo le verifiche del caso l’auto è stata lasciata libera di circolare. Al momento sembra siano già giunti in Procura i primi risultati delle intercettazioni scandagliate dalle forze dell’ordine. Rimangono sullo sfondo dello scenario le indicazioni date dall’ex capo ‘ngrangheta, che dal suo rifugio segreto, chiede allo stato di ripristinargli la scorta. Lo stesso, giorni fa, aveva rilasciato un’intervista nella quale aveva dichiarato di aver trovato molti punti in comune tra l’omicidio dell’appuntato scelto Sali e la tecnica usata dagli ‘ngranghetisti per “liquidare” le persone ritenute “scomode”. Il sindacato di Polizia ha puntato il dito sul fatto che il militare fosse da solo e a piedi. Nel frattempo, sul luogo dell’efferato omicidio si sono moltiplicati i fiori e i biglietti di coloro che hanno voluto rendere onore al “gigante buono” com’era definito il carabiniere Sali Giovanni.
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